venerdì 2 giugno 2017

2 Giugno: il Popolo abbia Rispetto per la Repubblica imparando ad esercitare correttamente il Voto

L’Italia, oggi 2 giugno, come ogni anno, celebra la Festa della Repubblica. Festa istituita per ricordare la scelta che i nostri antenati assunsero tra Monarchia e Repubblica. In favore di quest’ultima.
Checché se ne dica, non vi è alcun dubbio che la Democrazia sia uno dei maggiori valori per gli esseri umani. Noi Giovani Democratici crediamo fermamente che questa Festa sia utile a ricordare quei valori che i nostri antenati hanno conquistato con il sangue. Quel sangue di cui oggi, molti italiani, non sembrano comprenderne il significato invocando la re-istituzione di una monarchia o peggio di una dittatura, senza capire la bellezza dell’essere liberi di scegliere il proprio futuro e senza capire l’importanza degli strumenti della democrazia.

Sicuramente il decadimento della qualità delle personalità politiche alimentano questo sentimento negativo e di scoraggiamento. Ma è chiaro come il Popolo, entità sovrana, in alcuni casi debba imparare ad esercitare al meglio il proprio diritto-dovere al voto se pretende che in Politica vi siano persone serie, preparate ed oneste. Sì, il Popolo deve imparare a capire e a distinguere chi fa politica per interessi personali candidandosi a guidare gli enti pubblici sporadicamente e solo ed esclusivamente quando gli fa comodo rispetto a chi fa Politica per il bene comune. Rispettando e favorendo questi ultimi. Altrimenti saranno sempre più i casi in cui ci troveremo davanti a scandali che legano il malaffare alla Politica. Solo così possiamo rispettare ed avere una serie considerazione della Repubblica e della Democrazia.


Noi Giovani Democratici crediamo nella buona Politica, Politica con la “P” maiuscola, perciò ci aspettiamo un rinnovamento da parte delle istituzioni e speriamo che questo rinnovamento riesca a riportare fiducia nelle istituzioni. Fiducia che oggi, dopo la crisi economica e del mercato del lavoro, sembra svanita. Auspichiamo che questa festa faccia ritornare ai cittadini la voglia di interessarsi alla cosa pubblica, andando a votare e discutendo in maniera civile dei mezzi per riformare il nostro paese.

Giovani Democratici - Lamezia Terme

martedì 23 maggio 2017

Nel ricordo di persone come Falcone e Borsellino, ognuno è chiamato a debellare la mentalità mafiosa


L’Italia, oggi 23 maggio 2017, ricorda la strage di Capaci, nella quale persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Lo Stato ricorda il sacrificio di un grande magistrato antimafia che, insieme a Paolo Borsellino, anche lui vittima della cupidigia mafiosa, mise le basi per l’inizio del vero scardinamento del sistema Mafia considerabile un organismo parallelo allo Stato che negli anni riuscì a mettere radici praticamente ovunque, creando alleanze potenti rimaste nascoste per molto tempo. Questa entità agisce ancora, sempre nell’ombra e mutando la sua forma, ma grazie all’eredità lasciata dai grandi magistrati antimafia come Falcone e Borsellino, la si affronta in un modo diverso, con più coraggio e determinazione, con i sentimenti che hanno mosso coloro che hanno avuto il coraggio di dire “No” e andare avanti in un percorso pieno di insidie.

Le massime autorità del nostro Paese ricordano perfettamente la strage, così come la maggior parte degli italiani che in un calmo sabato di maggio del 1992 hanno appreso la triste notizia dagli organi di informazione, rimanendone sconvolti, e che hanno dell’episodio un ricordo forte e marcato nella propria mente. I giovani, noi giovani, quelli che nel 1992 non erano ancora nati o erano troppo piccoli per ricordare la terrificante notizia dell’attentato che sconvolse il paese, “ricordano” questo episodio e il suo significato in un modo diverso rispetto agli adulti: data la sua gravità e l’impronta profonda che ha lasciato nella storia recente italiana, fa parte della memoria collettiva dei nostri connazionali in un modo tale da renderci tutti partecipi del ricordo di quel vite atto che, nonostante sia ormai passato un quarto di secolo, lascia ancora domande senza risposta. Ad alimentare quel ricordo tra i giovani sicuramente hanno contribuito serie televisive, documentari, servizi e importanti iniziative di stampo culturale, il tutto accompagnato dalla volontà da parte dei giovani stessi di apprendere di più e di studiare l’episodio con un approccio diverso rispetto a quello di un adulto; chi non ha potuto vedere Falcone e Borsellino all’opera da vivi, li ha studiati e ha approfondito le loro principali battaglie, costellate da successi e da enormi difficoltà.

La forza del cambiamento e della volontà di lottare contro la mafia passa anche e soprattutto dai giovani, che avranno il mondo del futuro nelle proprie mani. Una corretta educazione nelle scuole è vitale per formare cittadini in grado di identificare la minaccia mafiosa e segnalarla agli organi dello Stato, impedendone lo sviluppo. L’educazione va fatta e portata avanti anche nella società, in modo da creare un ambiente favorevole all’antimafia e allo Stato anche nei posti in cui quel cancro parallelo di stampo mafioso pare sia riuscito a rimpiazzare lo Stato vero e proprio. L’antimafia non è un’entità astratta e non è nemmeno un compito relegato a figure del calibro di Nicola Gratteri, l’antimafia è un’azione collettiva che beneficia, appunto, del contributo dell’intera collettività. E tutti noi, partendo ognuno dalle piccole cose, è chiamato a debellare la mentalità mafiosa ad iniziare dalla nostra città dove, grazie alla Magistratura e alle persone per bene impegnate nel sociale e nelle istituzioni, negli anni il fenomeno mafioso è stato combattuto anche se ancora tanto c’è da fare. Un segnale positivo arriva dal ricordo della strage di Capaci che, come è stato detto, è vivo anche in chi all’epoca non ha vissuto il fatto in prima persona, segno che la coscienza dell’antimafia e del ricordo dei grandi eroi di quest’Italia sono immortali.


Giovani Democratici – Lamezia Terme

martedì 2 maggio 2017

Gatto (GD Lamezia) sulle Primarie: soddisfazione per vittoria Renzi. Ora non si tradiscano aspettative


Dopo una sana e costruttiva campagna elettorale, si sono svolte le Primarie per il Segretario Nazionale del Partito Democratico.
Il primo dato che salta all’occhio è la grande affluenza: circa 2 milioni di iscritti e simpatizzanti in tutta Italia si sono recati nei seggi per esprimere la propria preferenza a discapito di chi diceva che a seguito della scissione, con la fuoriuscita di alcuni personaggi politici, l’affluenza sarebbe stata flop. Un aspetto, quest’ultimo, che non è da escludere abbia invece scaturito l’effetto contrario ossia riavvicinare tesserati storici sia a livello nazionale che locale. La stragrande maggioranza dei tesserati e dei simpatizzanti ha fatto una scelta chiara e decisa ossia quella di continuare sulla strada del rinnovamento e della buona politica intrapresa da Matteo Renzi.
Con circa il 70% delle preferenze, Renzi è stato riconfermato Segretario Nazionale del PD con un mandato chiaro: riprendere il cammino da dove lo si era lasciato. E dunque, non vi è dubbio che le idee e i buoni propositi portati avanti fino allo scorso 4 Dicembre debbano continuare ad essere praticati e sviluppati.

Indubbiamente, le Primarie, strumento di condivisione ed apertura, continuano ad essere un momento di Democrazia utile al confronto costruttivo per affermare ancora una volta che il PD, a dispetto di chi afferma il contrario, è caratterizzato da idee e da buona politica a differenza di chi invece specula e tenta di accrescere il proprio consenso sul populismo: merito dei 3 candidati e di tutto il Popolo del PD.
Significative le prime parole di Renzi post voto che ha affermato che “bisogna ripartire insieme e prendere esempio da Orlando sull’Unità del partito e da Emiliano in merito alle problematiche del Sud”.
L’auspicio è che da ora si riprenda seriamente, e non solo con gli slogan, a lavorare tutti insieme verso quel cambiamento tanto auspicato e del quale la Calabria non ha potuto appieno apprezzare i benefici. Si avverte, infatti, la forte ed imminente necessità di nuovo rilancio delle politiche del Pd non solo a livello nazionale ma soprattutto a livello regionale e cittadino dove è profonda l’esigenza di una rinnovata spinta politica sui temi che affliggono la città.
Naturalmente, come Giovani Democratici lametini, esprimiamo la nostra piena soddisfazione per la vittoria presso i due circoli lametini del PD del Segretario Renzi che dovrà far rinascere in ciascun militante l’orgoglio dell’appartenenza ad un partito plurale, democratico e riformista senza tradire le aspettative riguardanti il rinnovamento che in più parti d’Italia è stato possibile grazie ai tanti volti nuovi e capaci diventati protagonisti.


Antonio Gatto
Segr. GD Lamezia Terme

lunedì 1 maggio 2017

Primo Maggio: riappropriarci del nostro Diritto al Lavoro!


La festa dei lavoratori nasce, in quasi tutti i paesi del mondo, per celebrare le battaglie operaie per la conquista dei propri diritti. Tuttavia, la crisi e la difficile situazione che, di conseguenza, si ritrova a vivere la moltitudine di precari e disoccupati rendono impossibile concepire questa ricorrenza ancora nei termini di “festa”. Bisogna fare attenzione, però, a non rischiare di cancellare le conquiste civili e vivere momenti importanti con meno passione e meno speranze a causa dello standard acquisito nella vita quotidiana. Anzi, oggi più che mai diventa importante trarne spunto per interrogarci sul significato profondo del lavoro dato che, in particolare, a pagarne il prezzo più alto siamo noi giovani che sempre di più vediamo come utopistica la pianificazione del futuro e la possibilità di affermare noi stessi con una precisa collocazione in questa società.

Siamo fortemente convinti che in Italia ed al Sud in particolare, dove il lavoro ha dimensioni qualitative e culturali importanti, si dovrebbe fare di più. In quest’ottica è necessario rilanciare il dialogo tra i lavoratori e gli imprenditori, grandi e piccoli. Una discussione che riguarda le prospettive dei lavoratori in crisi, del fare buona impresa, dei giovani, di chi vive una vita da precario, di chi è costretto alla disoccupazione, di chi è sfruttato (italiano o straniero che sia).
La questione del lavoro, specie al giorno d’oggi, ricopre un ruolo di importanza fondamentale e rimettere al centro della discussione i diritti e la dignità dei lavoratori rappresenta per noi un vero e proprio dovere a cui non possiamo e non vogliamo sottrarci.

Per questo motivo servono proposte serie e ragionate affinché possano diventare azioni concrete che migliorano la qualità della vita delle persone.

Ormai, si sente sempre di più parlare di cervelli in fuga. Noi Giovani Democratici, tuttavia, ci definiamo tuttalpiù cervelli in “furia” poiché non cavalchiamo l’onda dell’antipolitica perché crediamo nell’alternativa politica e che solo da essa possano nascere risposte concrete. Risposte che tocchino svariati punti come la sicurezza sul posto di lavoro, contrasto all’evasione ma allo stesso tempo l’alleggerimento del carico fiscale verso chi fa buona impresa creando posti di lavoro al giorno d’oggi considerabile come un eroe, favorire l’inserimento al lavoro e tutelare specie donne e giovani. Insomma, risposte che devono andare nella direzione, oltre che dell’aumento della quantità del lavoro, anche della qualità del lavoro stesso oltre che della crescita e dello sviluppo, aspetti imprescindibilmente legati alla ricerca e all’innovazione.

Negli ultimi tempi, sempre più accesa è la discussione in merito ai voucher. Su quest’ultimo punto crediamo che demonizzare i voucher e vedere nella loro abolizione la panacea di tutti i mali sia l'ennesimo atto di ipocrisia politica da parte di chi, innalzandosi impropriamente a garante del popolo e degli operai, fa leva su vecchi princìpi ad oggi anacronistici. Pensiamo che sia un grande errore eliminarli e tuttavia sia preferibile una rivisitazione dei modi di utilizzo ma non la totale abolizione la quale accentuerebbe il lavoro nero.

Insomma, fatti salvi i princìpi e i punti cardine, anche il mondo del lavoro ha bisogno di evolversi, abbandonando la vecchia concezione di lavoro, stando al passo con i tempi con quella che è la domanda sul mercato. La famosa frase “quando manca il lavoro bisogna inventarselo” non è una considerazione superficiale ma uno stimolo a non rassegnarsi mai. Dunque, quando si parla di Diritto al Lavoro nell’era in cui viviamo bisogna considerarlo come la possibilità o la facoltà di sviluppare le proprie qualità intellettuali o tecniche affinché si possano aprire i confini verso nuovi orizzonti lavorativi.

Solo prendendo atto di tutto ciò vedremo svanire il fenomeno di impoverimento economico e in termini di capitale umano che sta lacerando ancora di più la nostra realtà.
Le proposte in merito sono diverse e tutte animate da uno stesso principio: non lasciare solo nessuno ed evitare di ritrovarsi schiavi silenziosi di un sistema incancrenito.

Per tutte queste ragioni crediamo sia ancora importante celebrare il 1° Maggio. Per rispetto di una Sinistra e di un mondo del lavoro che trovano nella festa dei lavoratori un momento di memoria e unione, perché la storia ci aiuterà a rivalutare la dignità del lavoratore, perché la sua nobilitazione sia il fine della nostra lotta quotidiana e perché oggi più che mai abbiamo una battaglia da vincere: riappropriarci del nostro Diritto al Lavoro!


Giovani Democratici – Lamezia Terme

martedì 25 aprile 2017

25 Aprile: richiamare i valori dell'Unità nazionale

Come Giovani del Partito Democratico di Lamezia Terme, unendoci alla città e alla Nazione intera, ricordiamo una data fondamentale per il nostro paese: il 25 aprile, anniversario della liberazione italiana dal nazifascismo!

Mai come in questo periodo, in cui assistiamo giorno dopo giorno ad un peggioramento della già drammatica situazione economico-sociale del nostro Paese, c’è bisogno di richiamare e trasmettere quei valori d’Unità nazionale che i Partigiani ci hanno lasciato in eredità e che sono presenti nella nostra Costituzione. La Costituzione italiana, frutto prezioso nato dalla Resistenza, va esaltata nei princìpi fondamentali che possiede i quali vanno dalla Democrazia all’eguaglianza, dal rispetto della dignità umana alla legalità, dalla libertà alla giustizia fino all’equità sociale che noi tutti siamo chiamati a rispettare e far rispettare. Lo scenario politico attuale è molto sconfortante e lascia molto perplessi, ma noi benché giovani sappiamo che c’è bisogno della “buona politica” come impegno inderogabile e quotidiano per risollevare le sorti del nostro Paese assicurandoci un futuro migliore. Bisogna guardare alla politica non come qualcosa di "sporco" ma come punto di incontro, dialogo e partecipazione della gente per far sì che dove si è creato del marcio venga estirpato; prendendo come esempio - perché no? - i 556 Padri Costituenti che, pur essendo di diverse correnti politiche ed in molti casi in antitesi, hanno portato a termine una missione importante per il Paese. La Resistenza e la conseguente Liberazione del 1945 non deve essere considerata solo come storia, come fine di un periodo nero della nostra Patria o come un punto di arrivo ma piuttosto come un punto di partenza, come una premessa che serve per consegnare alle generazioni future il cammino verso l‘avvenire. Il sangue dei Partigiani, nei quali erano presenti anche alcuni nostri concittadini (ricordiamo, tra gli altri, Domenico Antonio Petruzza e Vinicio Cortese), serve a renderci più accorti, consapevoli e resilienti nonché meno desistenti perché il pericolo di "attentato alla Democrazia" è sempre dietro l’angolo pur portando svariati nomi come demagogia, populismo e qualunquismo praticati da Partiti o Movimenti che poco hanno a che vedere con il senso di mediazione e razionalità che caratterizza la vera Politica.


Il 25 Aprile è la festa della Libertà ma anche dell’Unità nazionale: la responsabilità e l'impegno a continuare il cammino della buona politica è nostro.
Giovani Democratici - Lamezia Terme




RASSEGNA STAMPA:

La Gazzetta del Sud (Martedì 25 Aprile 2017)

Il Quotidiano del Sud (Martedì 25 Aprile 2017)

giovedì 12 gennaio 2017

Continuano disagi studenti per malfunzionamento termosifoni


Purtroppo, continuano ad arrivarci e a susseguirsi innumerevoli segnalazioni da diversi istituti scolastici lametini circa l’inefficienza del sistema di riscaldamento che ha fatto registrare all’interno delle aule temperature ben al di sotto dei 18 gradi ossia la temperatura minima per legge nelle aule (in alcune aule addirittura tra i 5 e i 10 gradi). Dopo la sorpresa, al ritorno dalle vacanze natalizie, che ha visto studenti costretti a restare a scuola con giubbotti, cappelli, guanti e sciarpe (in alcuni casi anche coperte) a causa del riscaldamento non funzionante, bisogna registrare con stupore la persistenza di tale situazione motivo per il quale anche oggi le scuole erano semi deserte.
Tutto ciò riguarda svariati istituti scolastici per i quali richiamiamo ai propri compiti tutti gli amministratori locali competenti che sono tenuti non solo, nella fattispecie, a verificare il corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento bensì la relativa efficienza ossia la capacità del suddetto impianto di riuscire a soddisfare in modo consono le esigenze degli studenti nonché di tutto il personale all’interno delle scuole.
Al di là delle temperature attuali che hanno indiscusse caratteristiche di eccezionalità, si può affermare che in proiezione futura non basta soltanto impiantare caloriferi nelle aule o adottare in casi particolari altre soluzioni palliative (come l’aumento delle ore di accensione) ma provvedere all’adeguamento degli standards qualitativi odierni degli stessi in base alle caratteristiche delle varie classi. In alcune aule di considerevole grandezza è presente addirittura un solo termosifone, in alcuni casi anche datato, con i conseguenti ed immaginabili disagi che ne discendono. Le scuole, che sono il luogo dove i ragazzi passano una buona parte della loro giornata, non possono subire tali inadempienze da chi di competenza.
L’auspicio è che, per prevenire tali situazioni, ci sia maggiore sinergia tra i dirigenti scolastici, invitati ad essere più vigili sulle esigenze degli alunni, e l’amministrazione comunale. Quest’ultima chiamata vivamente, quindi, ad intercedere presso gli altri enti preposti e a dare risposte su questa e tante altre problematiche riguardanti la città sulle quali vige il solito silenzio.
Ci auguriamo che tali episodi non si ripetano più e rinnoviamo l’invito a risolvere tale situazione in maniera imminente ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza agli studenti ed alle proprie famiglie.
GIOVANI DEMOCRATICI - LAMEZIA TERME

lunedì 19 dicembre 2016

TESSERAMENTO GD 2016


Inizierà domani Martedì 20 (ore 9-12) e continuerà Mercoledì 21 (ore 15-18) e Venerdì 23 (ore 17-20) il tesseramento dei Giovani Democratici di Lamezia Terme. Considerate le disposizioni, nazionali e locali, sull'avvio del tesseramento, i GD lametini hanno stabilito le date in cui, presso le Sedi PD della Città, riceveranno iscritti e simpatizzanti che vogliono in alcuni casi rinnovare l’adesione o in altri casi effettuare una nuova iscrizione. Tutti i giovani, dai 14 ai 30 anni, mossi dalla passione per la buona politica, che vogliono mettersi in gioco per il proprio futuro, troveranno nei GD di Lamezia un luogo dove poter discutere e confrontarsi sulle problematiche attuali e un gruppo con il quale poter condividere insieme momenti di sana politica fatta di proposte concrete e non di sterile populismo. Chi volesse mettersi in contatto con noi può scrivere all’indirizzo e-mail gdlameziaterme@gmail.com per qualsiasi domanda o ulteriore informazione.
Giovani Democratici – Lamezia Terme
Il Segretario - Antonio Gatto